Nato a Zurigo nel settembre del 1989 frequenta le scuole d’obbligo e fa l’apprendistato come cameriere. Presto però si accorge che il suo più grande desiderio è quello di lavorare nel ramo della vendita. Decide di cambiare radicalmente ambito di lavoro quando viene a contatto per la prima volta con il mondo assicurativo. Se in un primo momento rimane molto affascinato da questo ambiente, scopre ben presto di voler continuare con la ricerca della sua occupazione ideale e approda in un call center, dove fa parecchia strada. Da lì a poco gestisce più di sette persone, ma lascia il lavoro per rimettersi a studiare. Si iscrive all’istituto tecnico commerciale, al termine del quale, riprende la sua carriera professionale in un’altra assicurazione. Dopo qualche anno, si rimette in gioco e si avventura in una nuova sfida, lanciandosi nel mondo dell’organizzazione di eventi e spettacoli. Pianifica e dà vita a numerosi appuntamenti di cabaret e concerti italiani. Cavalca l’onda dei comici cabarettisti italiani e porta per la prima volta a Zurigo le esibizioni di “Zelig” e di “Made in Sud”. Dopo sei anni di attività con la CT Event Management, però, Carmelo ha nostalgia di un impiego differente, magari di un ritorno al passato. D’altronde, se è vero che il primo amore non si scorda mai, egli decide di tornare a lavorare nel mondo delle assicurazioni. Agevolato da un suo conoscente, viene reintrodotto nel noto canale delle polizze, dove spicca subito il volo e dove, ad oggi, ci lavora ormai da quasi tre anni.
Sei felice di aver abbandonato il mondo degli eventi e di esserti immerso nel campo assicurativo? «Sono molto felice sì, ma non voglio dire che abbia abbandonato del tutto i concerti, perché resta una realtà che continua ad affascinarmi. Diciamo che in Allianz ho trovato il giusto equilibrio dove curo il contatto con le persone, posso essere molto flessibile per quanto concerne gli orari lavorativi, in ufficio sono affiancato da una squadra formidabile ed ho un capo eccezionale che mi fa da mentore».
Com’è cambiata la tua vita da quando non organizzi più concerti e spettacoli italiani? «Ora non sei più al centro dell’attenzione come prima? «In un certo senso lo sono ancora, visto che quando visito un cliente ho comunque tutta la sua attenzione. Smettere di organizzare eventi mi ha reso più autonomo e ancora più sicuro di me. Le incertezze che si hanno da “promoter” sono infinite e onnipresenti. Il cantante può ammalarsi, farsi male nel tragitto dall’hotel al palco o addirittura, se ha voglia di fare i capricci, cambiare idea e non esibirsi. Un crudele aspetto degli spettacoli noto solo agli addetti ai lavori. Va da sé che d’altro canto, vedere realizzarsi il proprio concerto dopo mesi di aspettative e duro lavoro, è veramente molto appagante. Si viene letteralmente travolti dalla marea del successo che talvolta porta alla dipendenza dallo stesso, per cui si vuole organizzare un altro evento, e poi un altro e poi un altro ancora. Ad ogni modo la mia vita è cambiata in meglio nel senso che faccio una vita più regolare e cerco di perfezionare giorno dopo giorno le mie relazioni con i clienti».
Quando hai capito che avevi fatto la scelta giusta di trasferirti in Allianz? «Quando ho capito che nel mestiere di consulente era bravo, ovvero quando vedevo soddisfatti sia i miei clienti, sia il mio capo, allora ho capito che avevo intrapreso la giusta via. E comunque ero sempre stato attratto da questo grosso nome quale è Allianz, che ad oggi è una delle più grandi compagnie assicurative al mondo, motivo per cui io mi fido dei prodotti che vendo e così anche il cliente dei prodotti che compra. Inoltre, essendo di madrelingua italiana, trovo interessante poter attingere ad una vasta rete di contatti forniti dalla mia agenzia, grazie alla quale ogni giorno ho il piacere di conoscere nuovi clienti interessati ai nostri servizi, in cerca di un consulente che parli italiano e tedesco».
Come fu la tua prima esperienza di vendita in Allianz? «Sinceramente fu terribile, poiché mi ritrovai nel 2018 ad affrontare il mio primissimo cliente, una persona molto agguerrita che mi tormentava con qualsiasi tipo di domanda. Essendo io alle prime armi, ahimè, non riuscì a sedurlo, quindi lo persi. Dopo questa prima sgradevole esperienza il ghiaccio si ruppe e cominciai a stipulare contratti. A dare ulteriore forza alla mia personalità furono, successivamente, anche i numerosi esami svolti in Allianz, che passavo con eccellenti voti. Questo mi diede una maggiore stabilità interna. Ad un tratto mi sentivo più competitivo e col passare del tempo acquisivo sempre più know-how. A distanza di circa tre anni, mi sento di poter affrontare con disinvoltura la stragrande maggioranza delle problematiche di un cliente: mettetemi alla prova!».
Quali prodotti e servizi sono maggiormente richiesti? «Premesso che le soluzioni di Allianz sono veramente tante e coprono quasi la totalità delle assicurazioni sia per l’individuo, sia per l’impresa, al momento il terzo pilastro, ossia l’assicurazione sulla vita, è un tema caldo e molto chiacchierato, visto che secondo i più recenti studi, in Svizzera il primo pilastro sarà pressoché inesistente, mentre il secondo pilastro andrà sempre più ad appiattirsi. Sono dunque numerose le richieste di consulenza su questo tema e delineo sempre di più la stessa costante, ossia lo stupore da parte dei diretti interessati quando poi esclamano “peccato che non mi sono informato molto prima”. Quello che dico sempre è che per usufruire al meglio del terzo pilastro, bisogna fare leva sull’età, ovvero sul numero di anni che un individuo può contribuire, ma lasciate che ve lo spieghi meglio a casa vostra, da siciliano che sono, magari con un buon caffè italiano. Altri servizi sempre molto attuali e molto richiesti sono l’assicurazione per la casa, la protezione giuridica e l’assicurazione per l’auto. Anche per queste assicurazioni, Allianz offre le migliori prestazioni, assolutamente in linea con le esigenze del mercato».
Ci spieghi come avviene una tua consulenza e perché scegliere te? «Partiamo dal presupposto che opero maggiormente nelle zone di Zurigo, Aargau, Frick, Basilea, Lucerna e San Gallo, e mi rivolgo sia a clienti preesistenti, quelli cioè che vogliono aggiungere una ulteriore assicurazione, sia a persone che mi contattano perché interessate a ricevere una consulenza. Come prima cosa faccio un colpo di telefono e tengo subito a precisare che in tempi di covid, la gente ha più che apprezzato una mia telefonata, perché era a casa e aveva sia tempo per telefonare, sia il raccoglitore con le polizze assicurative a portata di mano. Già durante la telefonata, cerco di comprendere quali siano i problemi che il cliente ha e le rispettive coperture che desidera o che ha in mente di ricevere. Una volta capito questo, si fa un appuntamento a casa o in ufficio dove poi spiego in dettaglio tutti i punti formalizzati sul preventivo desiderato. Avvolte il cliente vuole procedere direttamente per posta, allora non c’è nemmeno bisogno della visita, come nel caso di alcuni clienti inglesi che chiedono la corrispondenza in inglese, oppure clienti di Lugano che per via della lontananza non cercano per forza l’incontro. Alla domanda “perché scegliere me” rispondo semplicemente dicendo che da qui a cinque anni vorrei ricoprire il ruolo di direttore delle vendite, sempre presso l’agenzia di Franco Carbotti, dove, come accennavo prima, mi trovo benissimo e desidero rimanere. Siamo una squadra compatta, orchestrata egregiamente dal mio capo. Lui mi ha insegnato tantissimo e mi motiva giorno per giorno, anche quando talvolta ci sono dei periodi piuttosto tranquilli, come in estate quando la gente giustamente è in vacanza. Oltre ai consigli lavorativi, mi richiama anche quando lavoro troppo, invitandomi a staccare e ad andare a fare sport per ricaricarmi. Questo per dire che in me potete trovare una persona di fiducia, che conosce bene il mestiere e che è intenzionato a proseguire il percorso da assicuratore in modo duraturo presso la medesima agenzia».
Carmelo Taglialegami
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