Il famoso teatro alla Scala di Milano ha avuto nella sua storia diversi momenti di contatto con persone e realtà culturali svizzere. E la collaborazione con i cittadini elvetici continua ancora oggi. Come molti teatri del 1700, il Teatro della Scala di Milano è completamente integrato all’interno della città. Ogni lavoro di ammodernamento e ampliamento deve quindi scontrarsi con i pochi spazi a disposizione a causa degli edifici limitrofi.
Nel momento in cui scriviamo è in atto la ristrutturazione dei nuovi locali siti in via Verdi a Milano, a opera del famoso architetto svizzero Mario Botta . I lavori di restauro prevedono un intervento in una palazzina di 11 piani acquistata appositamente, adiacente al teatro. La struttura ospiterà a partire dalla metà del 2024, data prevista di fine lavori, la nuova sala prove dell’orchestra, diverse sale prove per il corpo di ballo, insieme a diversi uffici che ora si trovano in vie limitrofe al Teatro e non nella struttura principale.
Non è la prima volta che l’archittetto elvetico è a capo dei lavori di ristrutturazione del Teatro. Già infatti nel 2004 Mario Botta ne aveva guidato la ristrutturazione. Lo stesso Botta nella conferenza stampa d’inaugurazione del primo intervento diceva: “Una decisione coraggiosa e visionaria quella dell’aristocrazia milanese di allora [nel 1778 ndr] , che decide di mettere il teatro al centro della città.”
La famosa scenografa Margherita Palli, originaria di Mendrisio, collabora da diverso tempo con il Teatro milanese. Tra gli altri, ha curato gli allestimenti del Rigoletto nella stagione passata e quest’anno ha coordinato la realizzazione delle scenografie dell’opera Fedora, ambientando 1 dei 3 atti con scenografie ispirate all’Engadina.
Durante la presentazione della stagione attuale il sovraintendente Dominique Meyer ha partecipato a Zurigo alla conferenza stampa di presentazione della stagione 2022/2023 organizzata presso L’Università delle Arti Zurighese.
Alessandra Ferri ballerina italiana ed étoile del Teatro scaligero negli anni ’80, ha perfezionato il suo corso di studi grazie a una borsa di studio vinta nel 1980 a Losanna. Ferri infatti si classificò prima nel famoso concorso internazionale Prix de Lausanne che dal 1973 premia le migliori promesse del panorama mondiale.
A febbraio di quest’anno il teatro milanese ha lanciato il suo progetto streaming ScalaTV che propone la visione di molti spettacoli in cartellone. Riteniamo questa un’ottima iniziativa per dare la possibilità di seguire gli allestimenti in scena anche a chi, dalla Svizzera, voglia condividere l’esperienza con il pubblico in sala.