La capitale omaggia Gigi Proietti, l'attore scomparso all'alba di lunedì nel giorno del suo ottantesimo compleanno, con un lungo e commovente abbraccio. Un ultimo saluto per le vie della città nel giorno in cui è stato proclamato dal sindaco di Roma Virginia Raggi il lutto cittadino e la sua Roma è scesa in campo con il lutto al braccio. Il feretro, scortato dalle forze dell'ordine, partito dalla clinica Villa Margherita sulla Nomentana, dove il grande mattatore si è spento, ha raggiunto il Campidoglio per un saluto, anche da parte dell'Assemblea capitolina, sotto la statua del Marco Aurelio per poi proseguire alla volta del Globe Theatre, il teatro shakespeariano fortemente voluto da Gigi Proietti che sarà intitolato all'attore. Poi i funerali, blindati e in forma strettamente privata a causa dell'emergenza Covid alla Chiesa degli Artisti. Sarà solo rimandato a tempi migliori il bagno di folla di un popolo che ha amato e seguito Gigi Proietti a teatro, in televisione, al cinema. La cerimonia è stata trasmessa in diretta su Rai1.
Nel "suo" teatro Al Globe Theatre, il teatro elisabettiano che ha creato e guidato per 17 anni nel cuore di Villa Borghese e che ora porterà il suo nome, un lunghissimo applauso ha accolto l'arrivo del feretro sormontato da una corona di rose rosse . Uno dopo l'altro sono saliti sul palco accanto alla bara ricoperta di rose rosse: Marisa Laurito, Pino Quartullo, Valentina Marziali (la prima Giulietta al Globe), Paola Cortellesi ("ascoltandoti, da piccola pensavo che Amleto fosse una storia tanto allegra", racconta); Enrico Brignano in lacrime che, ammette, "dopo il non ci sei" non riesce a mettere la parola "più"; Walter Veltroni, che ne ricorda l'ironia ma anche l'impegno culturale politico. In quello che si chiamerà Teatro Gigi Proietti, il feretro è stato adagiato sul palcoscenico tra la commozione e gli applausi scroscianti dei presenti, interminabili, tra quattro rappresentanti delle forze dell'ordine di cui due agenti della Polizia locale in alta uniforme.