In una fredda giornata invernale in cui la musica dal vivo ha aumentato, decisamente, la bassa temperatura,
il team di Tuttoitalia ha incontrato la band italiana nell’allestimento scenografico dello Zauberpark
Stash, Ale e Dario ci hanno accolto nel backstage creando subito il giusto mood per trasformare una normale intervista in una piacevole chiacchierata sul valore della musica, sui sogni realizzati e sull’ultimo premio vinto.
Prima di tutto complimenti per il premio dalla SIAE per Italodisco, miglior brano in radio. «Si, è incredibile…»
Con 28 milioni di visualizzazioni è molto credibile invece! «È incredibile perché il riconoscimento ha chiuso un cerchio delle cose che non ci aspettavamo riguardanti Italodisco. Soprattutto perché pensiamo a quando l’abbiamo scritta ovvero, in studio in modalità - passatemi il termine cazzeggio - a Napoli, nella pausa dopo un tour. È nata con spontaneità e leggerezza divertendoci, senza andare a cercare quel tipo di creazione ad hoc che deve diventare un tormentone».
Quindi non è stata una canzone confezionata per i passaggi in radio? «No, infatti il successo di questo brano è un emblema del pubblico che ci ha abbracciato e seguito con affetto in questi anni. Avere in mano quel premio per un italiano è come avere il Grammy per uno statunitense. L’emozione è stata altissima e coinvolgente».
Vediamo di sdoganare un determinato tipo di canzone che è quella leggera, estiva, non politicamente impegnata o di denuncia sociale. Semplicemente esistono brani che toccano le corde delle persone sia con parole poetiche dei grandi cantautori sia con un testo piu’ leggero, ma con il ritornello giusto che ti fa venir voglia di ballare. Se guardiamo il successo della serie sugli 883 possiamo affermare che la musica è emozione a 360 gradi evitando una catalogazione dei brani? Vamos a la playa, Hanno ucciso l’uomo ragno, 50 special o Italodisco hanno sicuramente un posto valevole e non minore nella discografia italiana… «Siamo d’accordo. Noi nasciamo come band di musica Pop e per chi fa pop, comporre un tormentone estivo è un traguardo. Non lo è per chi fa indie o hip hop ovviamente. Questo non significa che la canzone estiva debba essere vista da molti in modo superficiale raccogliendo meno valore rispetto ad un altro genere. La musica non è etichettabile come del resto non lo è qualsiasi cosa artistica come potrebbe essere un quadro. Italodisco, in verità, è nata a metà ottobre e non pensata per l’estate. Poi è arrivata a scatenare la stagione estiva successiva esplodendo in paesi come la Polonia o la stessa Svizzera a settembre, prolungandosi fino al picco massimo dello scorso marzo».
Un lasso di tempo che è dato dal raggiungimento di un linguaggio universale… «Sì, infatti noi siamo nella città dove abbiamo toccato con mano questo aspetto. A Zurigo, l’anno scorso al Letzigrund, abbiamo visto un pubblico non italiano, che non conosceva le parole, entusiasta, trascinato dal nostro ritmo. Italodisco è stata cantata in coro a memoria. Questo significa che gli svizzeri hanno captato il messaggio dalla melodia, dal mood e quello vale molto piu’ di mille lingue dal punto di vista di impulso».
Quindi sdoganiamo anche l’innegabile importanza del tormentone che fa da colonna sonora del gelato simbolo estivo italiano più iconico? «Certo, ma se non paliamo di aspiranti Baudelaire, ma persone innamorate di Michael Jackson, qualsiasi ragazzino nella sua cameretta sogna di poter scrivere un brano che abbia un significato e che venga ricordato ed esaltato in un determinato contesto. Anche far parte della colonna sonora della pubblicità ripetitiva del cornetto Algida è un risultato significativo e straordinario!»
Ed è significativo che quando si raggiunge quel tipo di popolarità con una canzone pur leggera, pur definita un tormentone, il pubblico se la ricorda ancora dopo 10 anni… «Perché non rimane la tendenza o la moda di un momento che viene dimenticata. Quella canzone è figlia di ricordi che rimangono per piu’ periodi ed è tutto quello che si puo’ sognare da un brano».
Il tempo destinato alla nostra intervista si conclude con un video che è un arrivederci al prossimo concerto, appena confermatoci dalla casa produttrice. Ci si rivede presto a Zurigo, ragazzi!
Intanto, davanti al palco, tra le luminarie e le installazioni artistiche a cui fa da sfondo una luna immensa, iniziano ad arrivare i primi spettatori, infreddoliti ma entusiasti di aspettare quella musica estiva che scalderà una serata invernale ricca di magia natalizia, musica pop e rock suonata con metodo e, soprattutto, con uno spirito italiano sempre piu’ apprezzato!
LUGANO, Studio Foce
Lunedì 2 dicembre 2024
ore 20.30
Biglietti >> https://biglietteria.ch/evento/the-kolors-european-tour-2024-2024-12-02-lugano/6728/detail
SOLD OUT - LUGANO, Studio Foce
Lunedì 2 dicembre 2024
ore 20.30
SOLD OUT - BERNA, Bierhübeli
Sabato 18 gennaio 2025
ore 20
ZURIGO, Komplex 457
Mercoledì 10 dicembre 2025
ore 20
Biglietti >> https://www.mainlandmusic.com/show.php?event=6021